La questione era spesso e volentieri materia di scontro tra le parti ora però i vertici della regione Molise hanno presentato una proposta di legge avente ad oggetto: “disposizioni in materia di ridefinire gli assegni vitalizi”. La quale, nella relazione illustrativa stabilisce che le regioni rideterminino la misura degli assegni vitalizi e dei trattamenti previdenziali a coloro i quali hanno ricoperto gli incarichi di consiglieri, assessori e presidenti di giunta. Materia che prevede che i criteri e i parametri della rideterminazione sono stabiliti tramite un’intesa da adottare in sede di conferenza stato-regioni. Intesa che è stata raggiunta lo scorso 3 aprile, tant’è che l’azione di coordinamento tra le regione si è completata con l’intervento della conferenza dei presidenti delle assemblee legislative, che ha adottato recentemente lo schema di legge attuativo d’ intesa con lo stato. L’impianto legislativo in particolare all ’articolo 1 perimetra l’ambito di applicazione della nuova norma che prevede gli assegni vitalizi, diretti e di reversibilità, nonché le quote di assegno vitalizio pro rata in corso di erogazione o non ancora erogati o sospesi. L’articolo 2 reca le disposizioni che regolano il processo di rideterminazione degli assegni, stabilendo i vincoli e l’importo minimo e massimo degli assegni rideterminati, recependo così la “clausola dì salvaguardia” ed il meccanismo di gestione dì quest’ultima e che la spesa complessiva non rientri nel limite della spesa determinata dall’ applicazione del sistema contributivo ‘”secco” aumentata del 26 per cento. L’articolo 3, infine contiene la disciplina delle operazioni da effettuare per ottenere il montante contributivo individuale, che è l’elemento portante del metodo previdenziale-contributivo di ricalcolo dell’assegno vitalizio. A tal riguardo il presidente del consiglio regionale ha assegnato la pdl, per il parere previsto alla i commissione permanente, competente per materia. Subito dopo il vaglio della commissione la proposta di legge sarà all’ attenzione del consiglio regionale per il vaglio definitivo solo allora si saprà se c’e’ la volontà di cambiare pagina o rimanere sulle posizioni di partenza.