A Campobasso il Centro per l’Impiego che ritarda, esaspera e non impiega

Ogni tanto succede che un gruppo di potenziali lavoratori, giovani soprattutto, che hanno bisogno di un qualche documento, un nulla osta, una iscrizione dagli Uffici del Centro per l’Impiego di Campobasso sono costretti a chiamare le forze dell’Ordine, sperando in una loro segnalazione alle varie rappresentanze istituzionali.

La questione è di una semplicità disarmante, un Centro dove non c’è un solo impiegato, ché molto probabilmente in questo periodo si lavora a distanza, ma neanche uno a presidiare l’ufficio e accogliere gli utenti, per rispondere a richieste per le quali spesso basta un piccolo gesto su un computer per far uscire dalla stampante il documento richiesto.

Un documento che quasi sempre riguarda la possibilità di lavorare, un impiego che avrebbe bisogno dell’iscrizione e/o una sorta di autorizzazione a poter svolgere un impiego, qualcosa che se manca fa perdere la possibilità stessa di lavorare.

A dire il vero, sulla porta del Centro, vi sono degli avvisi che invitano a rivolgersi agli impiegati attraverso delle mail, che però ritardano notevolmente gli invii delle documentazioni richieste, portando agli utenti, gente per lo più disoccupata, momenti di ansia e moltissime problematiche per un lavoro che rischia di perdersi ben prima di incominciare.

Questa mattina ulteriore momento di difficoltà, quando nessuna risposta è stata data e alcuni giovani, stanchi ed esasperati, hanno sentito il dovere non di protestare rovinosamente, ma molto civilmente di chiamare le Forze dell’Ordine, tra le quali gli uomini della Digos.

Il problema è che neanche loro hanno potuto parlare con un responsabile del Centro, perché nessuno era presente in loco, confermando l’anomalia terribile di un Molise dove il lavoro non solo non c’è, ma se pure si presenta, si fa di tutto e di più per non fare niente, ritardando la consegna celere della documentazione e ponendo le persone nella condizione di restare disoccupati vita natural durante.

Una storia più che brutta, veramente orrenda.

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