Gli investimenti pubblici scemano, sempre più giovani lasciano la regione, il lavoro latita, ogni anno chiudono i battenti diverse piccole istituzioni scolastiche e le cure sanitarie costano sempre di più; senza dimenticare l’arretratezza atavica delle comunicazioni sia su gomma che su rotaie.
Le condizioni socio-economiche del Molise non sono delle migliori e la lunga congiuntura sembra non abbandonarci, poiché i segnali di ripresa sono ancora troppo timidi. Per la parte sindacale è tempo di una forte politica di rilancio dello sviluppo dell’intero Meridione d’Italia, in grado di riequilibrare le differenze territoriali del Paese, aumentando gli investimenti e portando a spendere nel migliore dei modi le risorse finanziarie dei fondi comunitari.
Appare assente anche in Molise un serio e coordinato piano strategico di sviluppo della regione. Il sindacato spera che la recente firma da parte del premier Giuseppe Conte del Contratto istituzionale di sviluppo possa dare quel sussulto al territorio delle due province per un futuro più roseo.