La crisi idrica e climatica avanza inesorabilmente: tutelare la biodiversità in natura vuol dire tutelare la nostra stessa vita e quella delle generazioni future. Purtroppo la profondità del lago di Occhito, tra Molise e Puglia, è arrivata a livelli da fine estate.
L’importanza di questo invaso artificiale è innanzitutto per gli usi agricoli e domestici dell’acqua. Il suo utilizzo può aiutare a contrastare la desertificazione della provincia di Foggia, ma anche salvare la Zona Speciale di Conservazione e di Protezione a cavallo tra le 2 regioni.
Il prelievo continuo di acqua da Occhito mette a serio rischio il mantenimento degli equilibri biologici ed il ruolo ecologico dell’area, infatti, le specie animali e vegetali esistenti necessitano di un lago in buona salute per continuare a sopravvivere.
Per tutti i bacini molisani servono interventi infrastrutturali volti a perseguire il risparmio della risorsa acqua, coinvolgendo i consorzi di bonifica.
Fondamentale però è mettere al centro delle politiche gestionali il valore ecologico di questi laghi, garantendo la conservazione degli habitat e delle specie di fauna e flora, ripristinando gli equilibri biologici in atto, preservando il ruolo ecologico-funzionale dell’intero ecosistema.
Secondo la Legambiente sarebbe utile istituire una cabina di regia che metta in rete le diverse governance dei 3 bacini idrici della regione: Liscione e Occhito in provincia di Campobasso e Chiauci in quella di Isernia.