Il Tribunale Amministrativo Regionale del Molise ha dato ragione all’Associazione Mamme Salute Ambiente di Venafro che, nel 2019, impugnò il Piano Regionale per la Qualità dell’Aria.
A distanza di quattro anni, con la sentenza n. 175/2023, il Tar ha accolto il ricorso. Secondo i giudici amministrativi, infatti, il piano non può limitarsi a tracciare delle generiche linee di azione. Per questo, la Regione Molise dovrà integrarlo e dovrà eseguire gli studi necessari a individuare le fonti dell’inquinamento, adottare le misure più efficaci per ridurlo o annullarlo, indicare per ciascuna misura le fasi di attuazione, i soggetti responsabili, i meccanismi di controllo e le risorse destinate all’attuazione stessa.
Le mamme chiedono, pertanto, l’applicazione del principio di prevenzione primaria, con una immediata moratoria all’insediamento nella Valle del Volturno di ogni nuova fonte di emissione e immissione di qualsivoglia inquinante.
“In una situazione tanto preoccupante, non è possibile nemmeno ipotizzare nuovi contributi emissivi a danno del territorio – ha dichiarato l’associazione -. Se le nostre amministrazioni non hanno la forza di opporsi ai potentati industriali che avrebbero interesse alla costruzione di nuovi impianti, che si affidino ai cittadini, attraverso lo strumento della consultazione pubblica”.