Che la sanità fosse il banco di prova più importante per il governatore Donato Toma era cosa scontata da tempo; oggi, dopo che il presidente ha manifestato la sua disponibilità alla sottoscrizione degli accordi di confine con l’Abruzzo, che avrebbero ripercussioni per l’ospedale di Termoli a beneficio della costruzione di un nuova struttura ospedaliera nel vastese, i rapporti interni alla maggioranza rischiano già di incrinarsi. In questo caso però la posta in gioco è ancora più alta e riguarda un progetto ispirato dal governatore abruzzese Luciano D’Alfonso e mai tramontato: quello della Macroregione adriatica che comprenda Abruzzo, Marche e Molise. Un’idea che D’Alfonso è tornato a balenare in occasione di una iniziativa tenuta a Pescara insieme a Sabino Cassese, giudice emerito della Corte Costituzionale.
Le dichiarazioni favorevoli dei due e una prima apertura da parte di Toma sugli accordi di confine hanno scatenato la reazione dell’ex governatore Michele Iorio, per il quale l’accordo con l’Abruzzo rappresenterebbe il colpo mortale per la sanità molisana”.
“Nel leggere le posizioni del presidente Toma è doveroso – dichiara Iorio – ricordare che con tale atto il territorio molisano diventa, di fatto, tributario dell’Abruzzo. La conseguenza sarebbe quella di garantire al nuovo ospedale di Vasto l’emergenza 24 ore su 24 e, contemporaneamente, impoverire la sanità del Basso Molise con il conseguente aumento vertiginoso della mobilità passiva per la nostra regione.
“Spero – continua il consigliere regionale – ci sia la possibilità di discuterne all’interno del Consiglio che ha un’evidente competenza in materia tenendo presente le conseguenze per il Molise non solo a livello di sanità ma anche – conclude Iorio – l’impoverimento di altri settori quali ad esempio commercio, turismo e la riorganizzazione dei trasporti”.
Davide Vitiello