Ad Isernia dopo 27 anni è tornata in scena ‘la porta dell’inferno’

È tornata ad essere rappresentata dopo ben 27 anni a Isernia «La porta dell’Inferno», l’antica “mascherata paesana” in dialetto locale che Giotto De Matteis recuperò dalla tradizione popolare e mise in scena nel 1929. Un carnevale che rientra nella tipologia delle «Canzoni dei Mestieri» che vedono protagonisti il Diavolo e diversi personaggi identificati attraverso le professioni e altre attività lavorative.

“Si tratta di una tradizione antica della Città di Isernia di identificare mestieri antichi e personaggi legati alle corporazioni di una volta – ha dichiarato Emilia Vitullo, regista -. Tutto questo è stato oggetto di questa mascherata e che per nostra fortuna è stata trascritta in versi e in musica da Giotto De Matteis nel 1929. La riscoperta è stata ben 27 anni, poi per diversi motivi è stata persa. Oggi è ferma intenzione riprenderla”.

1929, 1995 e 1996. Questi gli anni in cui andò in scena ‘La Porta dell’Inferno’ nelle piazze del centro storico isernino. Poi un lungo oblio. Quest’anno, sulla scia d’un desiderio ripetutamente manifestato da molti cittadini, è stata nuovamente rappresentata con la regia di Emilia Vitullo, la direzione musicale di Piero Ricci e i costumi di Emilia Leone.

“Quando è stata scritta negli anni ’20 – ha continuato Vitullo – erano gli anni d’oro del teatro isernino. Poi a seguito delle vicissitudini delle guerre mondiali e del bombardamento della città si è persa. È nostra intenzione riportare alla memoria e riappropriarci di questo pezzo della nostra storia”.

La rappresentazione è stata patrocinata dal Comune di Isernia e dalla Pro Loco Città di Isernia.

“Abbiamo iniziato questo percorso circa un anno fa – ha dichiarato l’assessore comunale di Isernia, Luca De Martino -, con l’addetto stampa Mauro Gioielli, iniziando a diffondere la notizia nella città per capire se le persone volevano partecipare all’unico Carnevale che ci identifica nelle tradizioni”.

“Prima Isernia era una città molto unita. Si facevano un mucchio di cose, poi piano piano si è perso tutto. L’idea è di far ritornare queste tradizioni e trovarne anche altre in modo da far socializzare la popolazione – ha concluso Michele Freda, Presidente della Pro Loco Città di Isernia.