Oratino è al centro di un dibattito da social che sta diffondendosi sempre più e che riguarda concretamente la mancata concessione della cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre.
L’iniziativa partiva mesi fa dalla richiesta del gruppo di minoranza ed era stata avanzata nella sintonia di altri gruppi consiliari di moltissimi Comuni in Italia, che hanno portato quasi tutti se non tutti i Consigli comunali alle approvazioni della concessione di Cittadinanza alla sopravvissuta Liliana Segre, come simbolo di una persecuzione e testimone dell’orrore dell’Olocausto.
Un gesto riparatore, che tutti gli amministratori hanno voluto fare, proprio oggi che i rigurgiti del nazi-fascismo sono tornati nelle nostre vite.
Ovunque il riconoscimento è stato dato, tranne ad Oratino, dove i contrasti politici tra le parti, maggioranza e minoranza, contrasti che hanno prodotto nel paese una divisione molto marcata, l’hanno fatta da padrone assoluto, spostando di fatto l’attenzione non più nelle ragioni della concessione della Cittadinanza onoraria, bensì nelle diatribe interne alla vita amministrativa, alle rivendicazioni personali, alle accuse su storie di politica paesana.
E’ stato questo un grave errore, che riscontriamo purtroppo ancora nelle varie dichiarazioni ufficiali, come nel Comunicato del Sindaco Roberto De Socio, che difende il suo gesto e quello della sua Giunta ed afferma che il suo voto “non è contro la Senatrice Segre ma è un voto contro i muri costruiti da parte di chi predica la pace ed arma la guerra!”, continuando realmente nel perpetuare lo scontro, respingendo ogni addebito, continuando a spostarsi sulle strade consuete delle attività politiche di paese e non della questione Segre.
D’altro canto la parte di minoranza non fa meglio, entrando nella spirale delle critiche e delle accuse, un’altra strada per alimentare divari e distanze.
Nel tutto si registra una presa di posizione del Presidente dell’ANPI del Molise, Loreto Tizzani, che ricorda a tutti il senso della loro funzione pubblica e gli atti costituzionali e legislativi che la regolano ed un documento del Segretario della Camera del Lavoro del Molise, Paolo de Socio, che chiede a tutti i protagonisti una riconsiderazione complessiva e riparatoria.
Per noi ad Oratino è accaduto un fatto grave, che potrà essere corretto, ma che mostra una pochezza disarmante, perché hanno portato lo scontro politico locale su una questione che avrebbe dovuto unire ed invece ha di fatto solo e soltanto sporcato il nome e l’intera esistenza della Senatrice Segre e di quanti hanno sofferto per le persecuzioni del Fascismo e del Nazismo.