Agnone è dentro le 10 città italiane finaliste che concorreranno nel 2026 al titolo di Capitale della Cultura; il Comune vincente potrà usufruire del finanziamento di 1 milione di euro da parte del governo per la realizzazione gli obiettivi del programma.
La competizione nazionale assume il valore simbolico di una candidatura pensata per porre al centro le aree interne e rurali dell’Appennino. Un risultato di squadra ottenuto dal Comune di Agnone insieme anche con l’Ateneo, SNAI, Giardino di Flora Appenninica, Riserva naturale MAB e Soprintendenze.
Oltre l’Atene del Sannio la giuria nazionale per la selezione della città Capitale della Cultura 2026, ha scelto i progetti di Alba in Piemonte, Gaeta e Latina per il Lazio, L’Aquila per l’Abruzzo, la pugliese Lucera, Maratea in Lucania, Rimini sulla riviera romagnola, Treviso per il Veneto e infine l’Unione dei Comuni Valdichiana Senese per la regione Toscana. La proclamazione della Capitale italiana della Cultura si terrà entro la fine di marzo.
Per Agnone e l’Alto Molise si aprono spiragli importanti per le possibili ricadute turistiche ed economiche, senza dimenticare un mondo archeologico e storico ancora parzialmente esplorato ai più, come quello degli antichi Sanniti, genti tra le più fiere del popolo italico oltre 2 millenni fa.