“Alto Tradimento”: il declino del Paese nell’ultimo libro di Angelo Polimeno Bottai

Abbiamo deciso oggi di parlare di un libro di storia contemporanea, non un romanzo o una raccolta di poesie, ma un volume che racconta di alcuni fatti concreti che hanno caratterizzato le vicende politiche, economiche e sociali degli ultimi decenni, a partire dalla seconda metà del novecento.

Il libro si intitola “Alto tradimento” , edito da Rubbettino Editore nella collana “Storie” ed è apparso nelle librerie a partire dal 28 febbraio 2019.

A scriverlo è stato il noto giornalista parlamentare, nonché notista politico, oggi vicedirettore del TG1, Angelo Polimeno Bottai, che subito dopo un altro libro, intitolato “Non chiamatelo Euro”, ha voluto offrire ai lettori la sua testimonianza diretta, attraverso alcune rivelazioni inedite e documentate, su quei risvolti a vicende mai del tutto chiarite.

Per comprendere un po’ di più, segnaliamo il sottotitolo, che racconta appunto delle Privatizzazioni, di Democrazia Cristiana e dell’Euro, entrando in merito in quegli avvenimenti, che lui stesso definisce “misteri e nuove verità sulla svendita dell’Italia”.

Parte proprio dalle privatizzazioni, quella che è la dismissione quasi totale dell’intero apparato industriale dello Stato italiano, una gigantesca operazione in cui si va a sbarazzarsi di importanti gioielli produttivi, tra l’altro infilando uno dopo l’altro scontri violentissimi negli ambiti politici ed economici del Paese, generando una ferocia inaudita e tutta una serie di procedure e condizioni che appaiono perfino folli e disastrose.

Il giornalista e scrittore racconta e dice la sua sul Patto di Piazza Borghese a Roma, dove andò in scena la trattativa segreta per progettare e dare alla luce un grande partito dei moderati, qualcosa che sia stato pronto ad accogliere gli eredi della Democrazia Cristiana, una trattativa che di fatto coinvolse tante autorità istituzionali, diciamo le massime, ma anche quelle del mondo politico e del clero.

Percorsi di strategie per certi versi vincenti solo e soltanto per chi le ha proposte e sostenute, ma anche smisurati fallimenti, prodotti da interessi totalmente estranei a quelli del cosiddetto “bene comune”.

Percorsi che sono entrati dentro alle scelte ed alle decisioni che hanno, fin dall’inizio, stravolto i Trattati Europei , sempre attraverso la spregiudicatezza e la spericolatezza di artifizi giuridici e trovate davvero a garanzia di parte.

Un libro da leggere, per capire ancora di più, qualora ce ne fosse bisogno, le grandi e micidiali strategie, che, attraverso tanti misfatti e smisurate ignobili operazioni, sono stati i segni, complessi e però molto concreti, attivati da un gruppo dirigente molto ma molto ristretto, a salvaguardia e disposizione di se stesso.

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