I destinatari sono tanti, partono dalla Presidenza del Consiglio, passando dalle parti del Ministero dell’Istruzione, ma anche dalla Prefettura di Campobasso, dalla Presidenza della Regione all’Ufficio Scolastico Regionale, dall’Asrem all’Istituto di Casacalenda.
La lettera è stata scritta dal coordinatore del Soa, il Sindacato Operai Autorganizzati, Andrea di Paolo, l’organizzazione chiamata dai genitori di Lupara che hanno evidenziato i disagi legati al diritto allo studio e alla sicurezza dei propri figli, chiedendo un trasporto scolastico adeguato.
Questi genitori hanno di fatto legittimato il SOA a rappresentarli per la tutela dei diritti, all’istruzione e alla sicurezza, questioni che sono necessarie e significative, in quanto ai loro figli è impedito il trasporto a scuola, mancando un mezzo a loro destinato ed indicando per gli spostamenti i mezzi pubblici oppure quelli propri, con difficoltà notevoli sui tempi, le coincidenze con le entrate ed uscite dalla scuola e soprattutto i legami con le attività lavorative delle singole famiglie.
Nella lettera il coordinatore Di Paolo ricostruisce la vicenda, soffermandosi sui punti critici, quelli che hanno comportato la decisione di non mandare i ragazzi a frequentare la scuola e dunque a negarsi ogni lezione.
Un atto che è una protesta molto precisa, un moto di indignazione per chi, negli enti, ha minimizzato il fatto, non attivando una sola decisione, nessun segnale a risolvere il problema.
Così si arriva a chiedere che gli studenti vengano tutelati e si sottolinea che, in presenza di altri dinieghi di competenza, si sarà costretti, a rivolgersi alle sedi giudiziarie e soprattutto a continuare nelle azioni di lotta.