Non so voi, ma noi, quando ci troviamo di fronte a situazioni che rasentano l’irrazionale, ci sentiamo enormemente a disagio. Un disagio che disorienta e che, se non ridimensionato, anzi cancellato, arriva a ripercuotersi a trecentosessanta gradi. Dopo aver usato un’apertura di tipo ermetico dove il non senso domina, veniamo al nocciolo della questione; anche perché questa è sicuramente più interessante delle elucubrazioni mentali che trasponiamo sul web. Una questione che appassiona non solo gli addetti ai lavori, ma l’intera collettività che, attende “la messa in onda delle puntate successive di questo reality” il cui epilogo dovrebbe essere, salvo colpi di scena dell’ultima ora, la presentazione delle liste in vista delle prossime elezioni amministrative ed europee. A questo punto potremo chiudere l’articolo ed attendere con pazienza cosa accadrà fra qualche mese. Una vicenda che però c’ impone di tenere alta la guardia. Una situazione che, come uno di quei tormentoni estivi, ripete che quello che sta accadendo nei palazzi della politica locale se le cose non cambiano potrebbe causare una serie di “crolli” all’interno delle coalizioni che si stanno preparando per la battaglia finale della primavera prossima. Tenzoni, visto che ci sono anche le Europee, ma questa è altra storia, dettata da dissidi, ripicche e deliri di onnipotenza che ingenerano una gran confusione rimescolando i ruoli che, nell’assurdo della vicenda, hanno trasformato i protagonisti in comparse e viceversa. Ruoli che, come abbiamo avuto modo di scrivere in altri articoli se non ricondotti alla dimensione giusta, innescheranno gioco forza, l’effetto “domino”, ci auguriamo il contrario per il bene delle collettività campobassana e molisana. Un qualcosa d’incontrollabile dovuto alla non serenità che regna all’interno dei parterre politico. Compagini che, per la non perfetta sinergia di strategie di programmi e di uomini, si sono impantanate o per meglio dire si è “incartate su se stessa” e rischiano di soccombere causa gli intrighi di palazzo che in questi casi ingarbugliano ancora di più le cose, senza sapere che la soluzione giusta è ricostruire dalla base per governare meglio; a tal riguardo invitiamo “chi di dovere” non facciamo nomi per timore di escludere qualcuno, ad andare a visitare i saloni del Comune di Siena e guardare l’affresco trecentesco l’”Allegoria del buon governo”; intelligenti pauca, dicevano i latini. Insegnamenti che, anche se vecchi di secoli, potrebbero essere da sprone al rilancio di una realtà come Campobasso da troppo tempo abbandonata a se stessa, che ha assunto l’aspetto di un “clochard”. Un Comune capoluogo che ci vede spettatori inermi di una partita, nostro malgrado, in cui il risultato è scritto da tempo sul taccuino del “direttore di gara” che non vede l’ora di fischiare il termine della partita. Una realtà che non offre certezze perché di certezze non ve ne sono se non una… a voi la scelta di quella più idonea, sempre che ce ne sia una.
Massimo Dalla Torre