Anche 66 comuni molisani partecipano all’Ora della Terra

L’Ora della Terra, una manifestazione planetaria sul tema dei cambiamenti climatici, che coinvolge davvero i luoghi più disparati del mondo, dalle semplici dimore private ai grandi grattacieli, dalle strade cittadine alle grandi e piccole piazze delle città e dei paesi, dai monumenti più famosi ai palazzi istituzionali, ovunque il segno di attenzione, per un pianeta che soffre il danno del progresso, che non respira, che guarda spesso inerme gli attacchi che arrivano di continuo a minacciare il suo futuro.

Un simbolo lo spegnimento di questa sera, alle 20,30, delle luci, tutto per sottolineare l’attenzione per la salvezza della Terra, per lavorare ed impegnarsi a ridurre il riscaldamento globale, di cui i cambiamenti climatici ne sono minacciosa e pericolosa testimonianza.

Anche in Molise, intanto, arriva quest’ora Ora della Terra, arriva attraverso la partecipazione di sessantasei comuni che hanno aderito allo spegnimento di alcuni luoghi dei loro territori.

Sessantasei Amministrazioni comunali che dimostrano concretamente di essere almeno sensibili al problema e di voler sostenere quelle lotte e tutte le iniziative che si pongono l’obiettivo di salvare il mondo e di renderlo ancora meritevole di essere abitato dall’uomo.

Il dato negativo sta in questa adesione che riguarda meno della metà dei comuni molisani, ma per fortuna c’è una buona rappresentanza di virtuosi, a fronte di una maggioranza che quanto meno non ha risposto.

C’è Isernia nella lista, ma non Campobasso e neanche Termoli, ci sono luoghi conosciuti, come la Fontana Fraterna, il Castello Caldora a Carpinone, piazza Santa Maria a Mare a Campomarino, il Castello Medioevale di Riccia e quello di Pescolanciano, la Chiesa di sant’Anastasio ad Acquaviva Collecroce, Piazza Nerazio Prisco a Sepino, la Palazzina Liberty a Venafro, la Chiesa Madre di sant’Angelo Limosano, il Campanile della Chiesa di santa maria di Costantinopoli a San Felice del Molise e la Chiesa di san Giacomo Apostolo a Pietracatella.

Ma ci sono ancora molti luoghi, magari meno conosciuti, che riguardano gli altri comuni molisani aderenti all’iniziativa, e che davvero meritano tutto il plauso e il giusto riconoscimento, perché loro e solo solo dimostrano, almeno oggi, di avere a cuore le sorti di un pianeta che oggi sta soffrendo e può morire.

Questi comuni meritano almeno di essere citati e sono:

Acquaviva Collecroce, Acquaviva d’Isernia, Agnone, Baranello, Belmonte del Sannio, Bojano, Campochiaro, Campodipietra, Campomarino, Capracotta, Carovilli, Carpinone, Casalciprano, Castebottaccio, Castel San Vincenzo, Cercemaggiore, Civitacampomarano, Civitanova del Sannio, Colli a Volturno, Duronia, Forlì del Sannio, Frosolone, Gambatesa, Guardiaregia, Guglionesi, Isernia, Jelsi, Longano, Lupara, Mafalda, Matrice, Mirabello Sannitico, Montagano, Montaquila, Monteroduni, Montenero di Bisaccia, Montorio nei Frentani, Pescolanciano, Pescopennataro, Pietracupa, Pozzilli, Riccia, Rionero Sannitico, Ripalimosani, Roccamandolfi, Roccasicura, Roccavivara, San Felice del Molise, San Giuliano del Sannio, San Massimo, San Polo Matese, Sant’ Angelo del Pesco, Sant’Angelo Limosano, Sant’Elena Sannita, Sepino, Sesto Campano, Spinete, Tavenna, Torella, Toro, Trivento, Tufara, Vastogirardi, Venafro, Vinchiaturo.

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