Anche ad Isernia continua il dibattito sulla Gigafactory

Prosegue il dibattito in merito alla questione della Gigafactory, che dopo le dichiarazioni dell’Amministratore delegato della TotalEnergies Patrick Puyannè alla stampa tedesca, si è riacceso in Molise anche e soprattutto tra gli esponenti della politica locale.
Ad intervenire questa volta è il Vicepresidente del Consiglio Comunale di Isernia Giovancarmine Mancini, Capogruppo di Alleanza per il Futuro. Il suo intervento segue il commento del primo cittadino del capoluogo pentro Piero Castrataro, che in merito alla realizzazione della Gigafactory a Termoli, aveva criticato la mancanza di azioni da parte del governo regionale con misure volte a promuovere l’attuazione del progetto industriale molto importante per il Molise.
“sulla Gigafactory il centrosinistra, movimento 5 stelle e partito democratico prima di tutti, hanno gravi responsabilità. – questa la replica di Mancini alle dichiarazioni del sindaco – La fusione tra “l’italiana” Fiat Chrysler e la francese Psa, infatti, risale al gennaio 2021, al Governo Conte II.”
In merito a questo, l’esponente politico isernino sostiene che il governo nazionale di allora non sia intervenuto in favore del mercato automobilistico italiano, con le opportune misure consentite dalla legge a tutela del mercato economico nazionale, rinunciando ad esempio ad esercitare lo strumento del Golden Power.
“Nel febbraio 2022, – prosegue l’esponente politico ripercorrendo la vicenda – quando il Copasir aveva evidenziato uno squilibrio azionario a favore della Francia e aveva invitato Cassa Depositi e Prestiti a entrare nel capitale di Stellantis, il mancato intervento tramite Golden Power aggravò la vulnerabilità dell’industria italiana dell’auto.”
Secondo il vicepresidente Mancini quindi le difficoltà incontrate dall’attuale governo regionale nel favorire lo sviluppo del progetto industriale in programma per Termoli avrebbero quindi origine da errori compiuti dalla politica nazionale negli anni precedenti.