Registriamo l’ennesima posizione critica verso la modifica della Legge Elettorale, modifica che, attraverso un emendamento proposto dal consigliere ed assessore Nicola Cavaliere, sostenuto e votato dalla maggioranza del presidente Toma,, porta la soglia di eleggibilità, in Consiglio regionale del Molise, dal 3 al 5%, quasi raddoppiando i voti necessari per l’affidamento dei seggi.
Ad entrare stavolta in merito è il Segretario della Federazione del Movimento Democratico e Progressista Articolo 1, Salvatore di Francia, che a nome del suo Partito usa parole forti per definire la decisione, sottolineando il fatto che di peggio avrebbe potuto fare soltanto il presidente della Bielorussia, Lukashenko, noto per le sue posizioni e le azioni totalmente antidemocratiche, arroganti, pericolose e assolutamente contro ogni pluralismo.
“Quello che è stato fatto” – scrive – “è un colpo alla democrazia da parte della maggioranza di centrodestra che con un emendamento presentato fuori tempo massimo, in sede di discussione di bilancio, ha cambiato la legge elettorale a beneficio dei grandi partiti”
Art. 1 censura sia il metodo che il merito, affermando che “una legge elettorale va modificata con una apposita sessione di consiglio e non mentre si approva il bilancio e, soprattutto, una modifica alla legge elettorale va fatta con il contributo delle opposizioni presenti in consiglio regionale”.
Una scelta, di fatto autoconservativa per una coalizione già espressa nella gestione del mandato, e che rischia di cancellare la rappresentanza di migliaia di cittadini molisani.