Ne avevamo avuto percezione già da anni, alcuni episodi di cronaca avevano quanto meno ispirato il pensiero che nel Molise stessero cambiando alcune fasi e che di quell’isola serena di cui hanno parlato i poeti e gli scrittori resta ben poco ormai.
Segnali di criticità, che vengono fuori anche dalle varie relazioni che arrivano dalle inaugurazioni degli anni giudiziari di questi anni, come nell’ultima, dove il Procuratore generale Guido Rispoli ha voluto sottolineare in numerosi passaggi l’appetibilità del territorio molisano per quella che chiamiamo “criminalità organizzata” e che in effetti è praticamente attività di palese stampo mafioso.
Presenze sempre più marcate, che raccontano dell’alto rischio per alcune aree geografiche della regione, rischio complessivo per i reati commessi, ma anche per quella particolare dimensione che è rappresentata da una sorte di occupazione, dove si interviene su tutto, dalle vite delle persone ai luoghi, dalle gestioni amministrative alla concessione di benefici, tutto racchiuso in sempre più evidenti percorsi di corruzione, tra l’altro denunciati sistematicamente anche da alcune associazioni che si occupano di questo triste e deleterio fenomeno.
Una questione, questa importante e fondamentale, perché produce disfunzioni negli stessi ambiti della pratica della democrazia, cosa che viene evidenziata dall’apertura di due fascicoli giudiziari dall’Antimafia.
La questione è relativa ad un reato che appunto viene considerato come un attacco ignobile alla prima regola di uno Stato democratico, quello del voto, i percorsi elettorali che scelgono i rappresentati del popolo nelle varie istanze istituzionali.
E così siamo al cospetto, per la prima volta, molto probabilmente al reato di scambio di voto politico di matrice mafiosa.
La questione, nelle circostanze delle scorse Elezioni regionali dello scorso anno, riguarda, come sottolineato nei fascicoli, molto probabilmente due persone note degli ambiti politico-istituzionali del territorio molisano.
Naturalmente siamo in piena indagine e nessun provvedimento finora è stato preso dalla Magistratura.