L’intolleranza per i migranti cammina spedita anche nel Molise, ormai i molisani hanno abbandonato, di fatto, ogni ritegno e hanno dimenticato, molto volentieri, le migliaia di storie di emigrazione che li riguardano, perché ogni molisano, a memoria d’uomo, ha un parente che è riparato in terre lontane.
Così una regione che ha sofferto il fenomeno dell’emigrazione oggi male accoglie, anzi respinge quasi totalmente questi nuovi migranti.
Così accade che molti Sindaci apertamente dicono ai Prefetti di non volere più “questa gente” nei paesi da loro amministrati, dicono sia per via della sicurezza, per difendere le loro comunità … sarà vero? Non ne siamo tutti convinti, visto che i reati contro il patrimonio e la persona spesso e volentieri, dati alla mano, sono commessi da italiani.
Intanto però succede che a Pescolanciano, splendido comune molisano, si fanno assemblee per dire “No” ai migranti, basta con questi “neri” in paese, assolutamente no; e nel giro di una ventina di giorni si commettono vari reati di intimidazione e palese minaccia.
Prima infatti qualcuno commette atti vandalici al cimitero, dove si va a colpire la cappella della famiglia proprietaria della struttura che dovrebbe accogliere 15 persone provenienti dal Bangladesh, ma poi si tocca il fondo, perché solo poche ore fa hè stato appiccato il fuoco, permettendo alle fiamme, in un impeto purificatore della più malvagia malvagità, di divorare il Centro di Accoglienza Temporanea, come a voler far cenere del problema, che si possa disperdere nel fumo dell’incendio.
Questo è il fatto, che si commenta da sé ….
Intanto i Carabinieri indagano e il Sindaco, che afferma di vivere in unclima di terrore, minaccia di restituire la fascia e chiede aiuto al Ministro Salvini, che, è risaputo, non ha alcun passato da pompiere e difficilmente vorrà spegnere questi incendi.