Restano forti i dubbi per la realizzazione nella vallata del Volturno della mega centrale idroelettrica denominata Pizzone 2 a causa dell’impatto ambientale e la biodiversità nella vasta area del parco nazionale di Lazio, Abruzzo e Molise.
Le osservazioni al progetto Enel presentate dall’amministrazione provinciale di via Berta al Ministero dell’Ambiente mettono in evidenza come nuove colate di cemento minaccino flora e fauna. Nonostante l’ente nazionale dell’energia elettrica abbia apportato modifiche al Pizzone 2 per ridurre l’impatto sul paesaggio naturale, persistono incertezze sulla sostenibilità dell’opera.
In particolare la Provincia di Isernia ha espresso preoccupazioni riguardo alle misure compensative di rimboschimento e all’impatto sulle falde acquifere.
Gallerie e strutture potrebbero alterare i flussi naturali dell’acqua sotterranea, con conseguente rischio di contaminazione. C’è il fondato timore che la Centrale possa accentuare lo spopolamento in Alto Molise. Il progetto di Enel garantirebbe si nuova occupazione, ma non abbastanza per risolvere le problematiche di indebolimento sociale ed economico.
L’ente Provincia propone, al contrario, la valorizzazione di risorse naturali creando opportunità economiche nell’agro-forestale e turismo.
È importante pure chiedersi – conclude il presidente Daniele Saia – quanto sia necessaria la costruzione di nuovi impianti di produzione energetica per una piccola regione che già produce circa il doppio dell’energia che abitualmente consumano i suoi cittadini.