Rimangono nel Molise le situazioni critiche nell’economia, che stenta a trovare un certo passo nello sviluppo complessivo.
Ce lo dicono i dati del Centro Studi della CGIA di Mestre, che sono da sempre attendibili e soprattutto precisi e si fondano su quelli raccolti ed elaborati dai numerosi enti ed istituzioni preposti alle statistiche.
Il Molise è tra quelle realtà territoriali, 13 regioni, che non recupereranno, quest’anno, il livello di Pil che avevano prima dell’avvento della pandemia.
Per raffrontare l’andamento molisano con quello degli altri territori diciamo subito che il Pil del Veneto sarà fortemente in crescita, trainando così l’economia del Paese.
Subito sotto di lui, ma con ottime prospettive, soltanto sette regioni, Lombardia, Emilia-Romagna, Valle d’Aosta, Puglia, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige.
Il Molise è decisamente collocato molto in basso sulla scala, precedendo soltanto Sardegna, Marche, Basilicata e Calabria.
Una situazione comunque complessiva che arriva dallo stato delle cose, che annunciano come già nel prossimo autunno lo scenario economico e sociale sarà particolarmente difficile.
Le questioni saranno colme delle situazioni che si chiamano: caro energia, inflazione galoppante, sviluppi della guerra e perfino una recrudescenza del Covid.
Sono tutte questioni che rischiano di frenare, con più forza di quanto previsto, lo slancio economico maturato in Italia nella prima parte di quest’anno.
Un’ultima annotazione: gli aiuti pubblici erogati dal Governo per contrastare la crisi, il buon andamento delle presenze turistiche, gli investimenti e l’export sono le voci più significative per la ripresa economica in atto.
Qualunque scelta diversa dai sostegni sarà fonte di problemi, soprattutto se si faranno solo e soltanto chiacchiere e non invece si lavorerà ad analizzare, punto per punto, la pur che complessa situazione nazionale.