I disservizi idrici nella fascia costiera non accennano a diminuire; ancora oggi le popolazioni del litorale sono rimaste con un pugno di mosche in mano. Rubinetti chiusi o a singhiozzo nella migliore delle ipotesi e senza alcun annuncio da parte dell’Azienda Molise Acque. La crisi idrica nel Basso Molise sta toccando punte insostenibili sotto temperature bollenti degli ultimi giorni.
A pagare i maggiori disagi le popolazioni di San Martino in Pensilis e Ururi, ma non sono le sole. Disagi provenienti dalle continue rotture di impianti e serbatoi, mentre parzialmente l’Acquedotto Molisano Centrale riesce ad erogare il prezioso liquido alle comunità di Guardialfiera, Larino, Campomarino e Portocannone. Nel cuore dell’estate e con migliaia di turisti provenienti anche da altre realtà della Penisola la costa molisana continua a soffrire di inconvenienti insopportabili ormai da almeno 5 anni.
Tutto mentre l’azienda speciale di via De Pretis nel capoluogo non riesce a trovare una soluzione definitiva ai problemi idrici legati all’acquedotto dell’invaso del Liscione, disagi che relegano il Molise a fanalino di coda per quanto riguarda i servizi essenziali alla collettività.