Mentre i lavoratori dell’ex Gam continuano a chiedere di poter di nuovo lavorare in produzioni e programmi concreti, si continua a dare risposte di assoluto assistenzialismo, mediante la concessione dell’obolo della Cassa Integrazione, che dovrebbe essere garantita come risorsa economica t4emporanea e in funzione di una ripresa degli stabilimenti in crisi.
Nasce da queste considerazioni la continuità di un’azione di sostegno, ma non certo la ripresa produttiva, che si concretizza con la firma congiunta delle parti sociali, nel caso dell’Assessore regionale al lavoro Filomena Calenda, dell’Amministratore della Gam Giulio Berchicci e dei dirigenti regionali dei servizi interessati, che hanno di fatto richiesto un altro anno di cassa integrazione straordinaria per i lavoratori e le lavoratrici in forza presso la Gam di Bojano.
Intanto, il prossimo appuntamento presso il Ministero dello sviluppo economico è previsto per il 7 luglio per l’esame congiunto.
Una situazione che si tocca ogni volta in occasione di analoghe richieste, per una vicenda che avrebbe bisogno di un cambio di passo, di novità lavorative importanti, di risorse date per il lavoro e magari per le ricollocazioni e non fini a se stesse.
Intanto i lavoratori tornano a chiedere un ritorno al lavoro vero, all’impegno quotidiano dei percorsi produttivi e non più ricordati e considerati solo come destinatari di un percorso di assistenza.