Rapine, estorsioni e lesioni personali in sole due settimane. È questa l’accusa per la quale un diciassettenne di Campobasso è stato arrestato dalla Polizia del capoluogo e trasferito ad un istituto penale minorile.
La misura cautelare è stata adottata a seguito delle intense indagini degli agenti della Squadra Mobile del capoluogo, dalle quali è emerso che i reati appena citati sono stati commessi ai danni di ragazzi dai 14 e 16 anni.
Il minore, già in passato, è stato più volte denunciato all’Autorità Giudiziaria, accusato di delitti contro la persona e di tipo predatorio commessi con violenza, mettendo in atto il classico atteggiamento da bullo.
Motivo per il quale, in diverse occasioni, è stato collocato in alcune comunità educative, dalle quali si è allontanato volontariamente.
Tuttavia, si è reso necessario procedere all’adozione della custodia cautelare.
Oltre alle indagini, a svolgere un ruolo di fondamentale importanza sono state le denunce sporte dalle persone offese che hanno avuto il coraggio di rivolgersi alla Polizia.
L’episodio pone inevitabilmente l’accento sul fenomeno sociale, quello del bullismo e della delinquenza, che sta prendendo piede con forza in una città – come quella di Campobasso – che fino a qualche anno fa vantava di essere un posto tranquillo, in cui tali vicende erano limitate mentre, ora, non c’è giorno nel quale non si è costretti a fare i conti con i continui fatti di cronaca.