I fronti sono numerosi e tutti sono diventati negli ultimi tempi portatori di ampie preoccupazioni, quelli di prospettare un futuro lavorativo di indubbia criticità, vestito di mille ansie e di una perdita netta di serenità.
Stiamo parlando dei lavoratori dello stabilimento Stellantis di Termoli, che sono giunti ai mille dubbi, partendo dalla sicurezza della partenza del Progetto della Gigafactory, condiviso con Mercedes e TotalEnergies, annunciato con gran clamore nel marzo 2022 e che avrebbe oggi già essere operativo, progetto bloccato temporaneamente, di cui si discuterà ancora il 17 settembre nelle sedi ministeriali a Roma.
Essendo, comunque, il percorso scelto quello di fornire al mercato batterie elettriche innovative e trovandosi oggi in una realtà che non premia, come si sperava, lo sviluppo del settore di vendita delle auto alternative ai carburanti naturali, è assai probabile che i sentori dei lavoratori diventino assai concreti e si allunghino immensamente i tempi di inizio produzione.
Comunque anche la situazione insita in Stellantis non sembra essere serena.
Le voci raccontano di un ricorso massiccio agli ammortizzatori sociali, un provvedimento che riguarderà centinaia di operai, un segnale assai negativo, che sta togliendo il sonno a molti sindacalisti ed a quasi tutte le maestranze.
Intanto sempre le stesse voci si inseriscono nel più nero dei dubbi, quello che parla della decisione di cancellare dalla produzione i motori a benzina FireFly 1.0 e 1.3, gli eredi dello storico e rivoluzionari motore Fire, che è stato un punto di forza dello stabilimento termolese, garantendo una importante fascia occupazionale.
Gli attuali motori sono realizzati attualmente nell’ambito del settore delle 16 valvole, ma pare soltanto fino alla fine di settembre, con la narrazione che pone dal primo ottobre 2024 come fine della linea produttiva.
In effetti la preoccupazione dei lavoratori è assai reale, visto e considerato che non esistono, attualmente, fasi progettuali di sviluppo, solo notizie incerte, ambigue e contraddittorie, storie che stanno diventando segnali negativi, che dalla fabbrica nessuno sembra voler smentire.