La questione relativa alla crescita nei territori regionali del numero dei cinghiali è diventata questione seria, che necessita fortemente di essere affrontata nei modi giusti ed anche abbastanza celermente, proprio per evitare, attraverso provvedimenti adeguati ed appunto solleciti, tutti i danni che questa specie animale sta portando alle colture agricole, alle economie e alla sicurezza delle persone.
Prendendo i dati che arrivano nelle redazioni degli organi d’informazione, segnalazioni all’ordine della quotidianità, scopriamo che sono davvero moltissimi i molisani che hanno avuto, negli ultimi tempi, almeno un incontro ravvicinato con un cinghiale e perfino con un intero branco.
Una situazione certamente pericolosa, visto che parliamo di animali di grossa taglia, che se sentono il pericolo non hanno nessun timore a caricare l’uomo, spesso procurandogli ferite gravi.
Intanto sono migliaia di capi, che ormai vivono pressoché indisturbati nei boschi e nelle campagne, ma che sono arrivati anche ad invadere i borghi e che ormai tranquillamente attraversano le strade, procurando incidenti stradali e ingenti danni.
Tutti chiedono, così, interventi urgenti, a partire dagli agricoltori, che spesso non riescono ad ottenere il risarcimento dovuto, a causa delle lungaggini burocratiche e che sempre di più devono ricorrere alla magistratura per vedersi riconoscere almeno un contributo a quanto hanno subito.
Una richiesta che la Regione Molise sta prendendo in nettissima considerazione, anche e soprattutto per evitare l’esborso di tanti soldi per intervenire e pagare in ottemperanza alle decisioni dei giudici.
Per questo ha stanziato, provvisoriamente nel documento del Bilancio 2019, una prima somma pari a 300mila euro, per “Contributi ad agricoltori per danni prodotti a colture e bestiame causati da selvaggina stanziale protetta”.