“Nel Capoluogo di Regione, il trasporto pubblico urbano viene effettuato con autobus a dir poco indecenti”.
Inizia con queste parole il documento inviato da Franco Rolandi, Segretario della FILT CGIL, la Categoria Sindacale che si occupa appunto dei Lavoratori del settore dei trasporti.
Se ne parla da tempo, anche riguardo ad altri luoghi della Regione e senza tralasciare i convogli ferroviari.
Rolandi afferma che “nonostante il caldo africano” di questi giorni, appena il 30% dell’intero parco autobus circolante a Campobasso è dotato di condizionatori funzionanti e in grado di rendere sostenibile un viaggio con il mezzo pubblico.
“la SEAC” – scrive – “prende a pretesto l’imminente bando di gare per non effettuare i dovuti investimenti e dall’Amministrazione Comunale tutto tace”.
Sottolinea, ancora una volta, come il parco veicolare circolante per il trasporto su gomma si trova in una condizione che rasenta i limiti di sostenibilità e di sicurezza.
Fornisce dati attendibili: appena il 17% dei circa 500 autobus che circolano in Regione risponde alla classificazione Euro5/Euro 6, che sono i parametri che indicano il basso impatto ambientale.
Degli 85 autobus impiegati a Campobasso, Isernia e Termoli per il Trasporto Pubblico Urbano solo il 18,8% è classificato con gli stessi parametri, tutto a fronte di un dato nazionale che è pari al 52,5%, un dato che è nel frattempo assai migliorato per l’incidenza dei mezzi elettrici, mezzi che in Molise ottengono una percentuale uguale a zero.
Una situazione veramente difficile, che fa dell’intero territorio regionale, un luogo distante anni luce dalla qualità della vita, dove i giovani scappano, la salute non viene tutelata, il lavoro è una chimera irraggiungibile e perfino spostarsi diventa pericolo e avventura.