La Regione si avvicina alla sessione di Bilancio.
“Un momento importante se non fosse che per i debiti: 500 milioni di euro – sottolineano gli esponenti del M5S a palazzo D’Aimmo –
Ci sono debiti ingenti che devono venire a galla – aggiungono – come i 7 milioni dovuti a Molise Dati o, peggio, i 40 milioni di sanzioni e interessi sui debiti previdenziali delle disciolte Asl. Una ‘caccia alle streghe’ per capire chi ci abbia portato nel baratro e se il governatore Toma pensa ci siano gravi colpe sul debito molisano, faccia i nomi e denunci. Sicuramente, c’è mancanza di trasparenza amministrativa, anche nei confronti degli organi preposti alla vigilanza sulla regolarità contabile. È lo stesso collegio dei revisori a segnalarlo, bocciando il bilancio previsionale 2021-23.
Non finisce qui, nel Documento di Economia e Finanza Regionale si dovrebbe disegnare il percorso da seguire negli anni a venire, un’idea di dove si vuol portare la regione. Eppure, non vi si trova un solo impegno che parli di transizione ecologica. Un fiume di denaro arriverà in Molise col Recovery Fund, ma il governo regionale sembra incapace di sfruttare le enormi potenzialità della transizione energetica, ecologica, ambientale. Mancano un piano paesaggistico, una legge urbanistica, un piano di difesa del suolo, un piano cave, un piano rifiuti aggiornato. In sessione di bilancio – rimarcano i pentastellati – vogliamo portare proposte chiare proprio in tema ambientale. Se il Molise vuole sopravvivere, c’è bisogno di politiche che incentivino le piccole produzioni energetiche, l’auto-consumo, le ‘comunità energetiche’. Si deve fare rete. Investendo anche nella transizione digitale, nell’informatizzazione della pubblica amministrazione, nello sviluppo culturale e nel turismo sostenibile. La sensanzione, però, è che si sia intrappolati in politiche d’altri tempi, in sprechi e mancanza di prospettiva. Si attende ancora la definitiva chiusura delle Comunità Montane che, in liquidazione da oltre un decennio, continuano a gravare sulle tasche dei molisani. Poi le auto blu, gli stipendi da capogiro, e i vari rimborsi. Torneremo a proporre – concludono i portavoce del Movimento 5 Stelle -un taglio decisivo ai costi della politica. Faremo il possibile affinché gli impegni presi in precedenza vengano rispettati”.