Più volte abbiamo avuto ai nostri microfoni i rappresentanti molisani delle organizzazioni delle imprese del comparto della balneazione.
Lamentavano, preoccupandosi moltissimo, la problematica che avrebbe riguardato il loro futuro lavorativo in seguito all’applicazione della cosiddetta Direttiva Bolkestein, una direttiva dell’Unione Europea relativa ai servizi nel mercato comune, che, nelle sue normative avrebbe avuto una ricaduta negativa sulle modalità delle concessioni e, quindi, sulle imprese balneari.
Così oggi accolgono con favore l’intesa, chiusa da poche ore in Senato, che consente per i prossimi 15 anni di prorogare l’esclusione della Direttiva al comparto balneare.
“Un primo obiettivo” – come afferma il ministro delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio – “in quanto ci consentirà di lavorare ancora meglio per trovare una soluzione definitiva e permetterà ai titolari delle imprese balneari di programmare le loro attività e fare gli investimenti che meritano”.
Tra l’altro il ministro è fortemente motivato, quando afferma che “la partita non si chiude con questo accordo”, ribadendo il suo impegno per proseguire il tavolo tecnico con le Associazioni di categoria per prevedere l’uscita totale dalla Direttiva Bolkestein.
Intanto le Organizzazioni di categoria si pronunciano favorevolmente: il FIB parla di “uno spiraglio aperto nella battaglia degli imprenditori balneari italiani per veder riconosciuto il diritto ad esistere ed a continuare a lavorare nell’interesse del Paese”.
Anche FIBA CONFESERCENTI entra in merito è parla di “una risposta importante che offre un po’ di certezza alla categoria”.
Interessanti a questo punto sarebbero le considerazioni degli operatori molisani, coloro che hanno investito sulla costa della nostra regione e che più volte hanno, attraverso convegni, sit-in e confronti, affrontato i problemi che la direttiva Bolkestein avrebbe prodotto sull’intero sistema balneare italiano e dunque molisano.