La Commissione Medico Scientifica ha finalmente passato al vaglio la bozza del documento presentato dalla Lega Nazionale Dilettanti finalizzata all’aggiornamento del Protocollo di Sicurezza, un’operazione indispensabile al fine di procedere al riavvio dei campionati di Calcio dilettantistici a carattere nazionale.
La Commissione ha così delineato la strategia che le società e i suoi associati dovranno perseguire al fine di disputare le partite di campionato evitando il più possibile la diffusione del coronavirus.
I cardini su cui si poggia la strategia di prevenzione sono composti da protocolli e comportamenti da attuare sia dentro che fuori dal campo, individualmente e in forma associata:
Prima di tutto è stata ribadita la necessità di un distanziamento obbligatorio di almeno due metri nel corso di raduni all’aperto e la limitazione delle riunioni al chiuso anche di tipo tecnico, evitando l’uso degli spogliatoi al fine di evitare ogni tipo di assembramento tra compagni di squadra, personale tecnico e dirigenziale.
Ma c’è anche il divieto assoluto di abbracci, e altri comportamenti a rischio – quali cantare, gridare, e avvicinarsi faccia a faccia in occasione di gare e allenamenti.
Per quanto riguarda le accortezze da adottare da calciatori e associati vige l’utilizzo privilegiato dei mezzi di locomozione individuali, l’interdizione di ogni attività sociale al di fuori del gruppo squadra effettuata senza rispetto delle regole che tutti noi abbiamo imparato ad osservare in questi mesi: distanziamento sociale, utilizzo della mascherina e accurata igiene delle mani.
Ma i temi fondamentale su cui si sono maggiormente concentrati gli esponenti della Commissione Medico Scientifica non potevano che essere quelli legati all’attività di tracciamento, gestione e isolamento dei casi positivo al virus.
Sulla base del DPCM ancora in vigore la Commissione ha ritenuto percorribile la strada dell’utilizzo dei test rapidi introducendo l’obbligo di tracciamento settimanale entro le 48/72 ore antecedenti la disputa di una gara.
L’utilizzo del test molecolare sarà comunque necessario in caso di positività riscontrata in quello rapido: la raccolta dei campioni biologici dovrà essere effettuata da personale medico adeguatamente formato.
In caso di conferma l’atleta positivo ai controlli dovrà essere trattato come un contagiato, dovrà essere posto in isolamento è non potrà essere schierato in campo.
Con questa strategia la lega spera di assicurarsi una ripresa tranquilla dei campionati dilettantistici, che dovrebbe avere luogo salvo ulteriori complicazioni il 13 dicembre prossimo, senza gravare in maniera troppo marcata sulle società, già costrette a pagare le conseguenze economiche dello stop forzato causato dalla seconda ondata del covid-19.