In considerazione della nomina dei nuovi vertici dell’Azienda Speciale Regionale Molise Acque e facendo seguito alla richiesta di incontro, una rappresentanza dell’Unione Sindacale di Base è stata convocata per il giorno 27 Maggio per discutere del futuro dei lavoratori precari part time -18 ore- assunti a tempo determinato per tre anni, in base all’Accordo Aziendale del 26 giugno 2020 volto a superare i limiti temporali imposti dal D.L. 87/2018, convertito in L. 96/2018.
Il decreto in questione disponeva, tra l’altro, la riduzione del termine di durata massima dei contratti a termine senza causale (da 36 a 12 mesi) ed introduceva apposite causali per consentire di superare i 12 mesi, sempre nel rispetto della durata massima complessiva di 24 mesi, pena la conversione dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato.
La quasi totalità dei beneficiari dell’accordo, vincitori di avviso pubblico, avevano già superato detti limiti di legge e quindi, l’Accordo Aziendale, non ha fatto altro che prolungare il precariato che dura ormai per molti lavoratori dal lontano 2007 e addirittura prevede un nuovo avviso pubblico.
I lavoratori, nonostante le varie procedure concorsuali svolte negli anni e le varie attestazioni conseguite utili per la stabilizzazione, appaiono condannati a un precariato a tempo indeterminato deciso di volta in volta dai vertici politici dell’Azienda.
Questa situazione ha prodotto un gran numero di vertenze legali che pesano sui lavoratori, i quali, con contratti da 600/700 euro al mese sono anche costretti a dover affrontare innumerevoli spese legali per vedersi riconosciuto il diritto alla stabilizzazione e soprattutto il diritto ad un futuro dignitoso per sé e per le proprie famiglie.
È intenzione dunque di chiedere alla Molise Acque la stabilizzazione dei precari ovvero acquisire i pareri tecnici dai nuovi vertici aziendali sull’opportunità delle vertenze pendenti.