Campobasso e Isernia tra le 30 peggiori città in cui lavorare. È quanto emerge dalla classifica sulle migliori Città del Lavoro 2023, in cui vengono messi a paragone i 110 capoluoghi di provincia italiani.
Redatta dall’Associazione Italiana per la Direzione del Personale, la graduatoria risalta, purtroppo, ancora una volta, le differenze tra Nord e Sud Italia.
Tre le fasce cromatiche in cui sono state suddivise le province: nella fascia verde le 40 città promosse e che riceveranno il bollino dell’associazione; nella fascia gialla altri 40 centri che hanno ottenuto valori intermedi; nella fascia rossa le 30 città con i punteggi più bassi.
Sette, invece i parametri utilizzati. Nel dettaglio:
- il livello dei redditi e il costo della vita;
- i servizi di cittadinanza,
- le offerte culturali e tempo libero;
- la sicurezza (intesa come incidentalità stradale, criminalità, sicurezza sul lavoro e sicurezza sul territorio);
- la vivibilità ambientale, ossia l’inquinamento, la produzione dei rifiuti, il verde pubblico, le condizioni climatiche;
- l’inclusione, i diritti e le pari opportunità;
- il futuro e l’innovazione.
Come anticipato le due province molisane sono situate nella fascia rossa insieme ad altre città del sud Italia.
Nonostante questo risultato, in un ulteriore ricerca per testare il rapporto degli italiani con il lavoro è emerso che i più insoddisfatti del proprio stipendio sono quelli che si trovano nelle città da bollino verde; mentre, i lavoratori del Sud sono quelli che si dicono più appagati dal proprio impiego.