Secondo i vertici della CGIA di Mestre per anni abbiamo sentito parlare, anche in modo ossessivo, di spending review, in pratica del contenimento della spesa necessaria per il funzionamento della nostra Pubblica Amministrazione, ma sottolinea che i risultati conseguiti sono stati assai deludenti.
Scrivono, infatti, in un documento, che “se dal 1995, i consumi intermedi sono risultati incostante crescita, negli ultimi 10 anni hanno subito una vera e propria impennata, un 27% che in valore assoluto significa + 24,3 miliardi di euro”.
Tutto mentre l’inflazione, sempre in questo stesso periodo è salita soltanto del 14%.
Questo vuol dire che non riusciamo a spendere completamente i fondi di coesione europea o quelli previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ma per mantenere in movimento la macchina dell’Amministrazione Pubblica sborsiamo sempre di più.
Il 2021, intanto e nonostante i tagli settoriali e strutturali effettuati, è stato l’anno del record, con la spesa complessiva, per il mantenimento della struttura statale ha raggiunto, probabilmente a causa dei costi sanitari e del caro bollette, i 115,2 miliardi di euro, una soglia mai toccata finora.