Nel suo intervento settimanale, Paolo Zabeo, che dirige il Centro Studi della CGIA di Mestre, questa volta ha voluto esprimere una sua preoccupazione, condivisa con numerosi altri analisti economici italiani, in relazione alla nostra capacità di spesa delle risorse previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
La preoccupazione nasce dalla storica difficoltà del Paese ad utilizzare tutti i soldi che giungono da Bruxelles.
Per comprendere il tutto basta tornare ai fondi di coesione, che si riferiscono al periodo che va dal 2014 al 2020 e che per una parte consistente rischiamo, alla fine di quest’anno, di perdere, seppure la spesa ipotetica annuale, necessaria per mettere a terra tutte le risorse disponibili, ammonti soltanto a 9 miliardi di euro.
Se consideriamo, così, di affrontare, nel medesimo modo, anche il Piano di Ripresa, tra il 2023 e il 2026 dobbiamo spendere, in media, almeno 42 miliardi di euro l’anno e questo per poter realizzare tutti i progetti previsti dal piano.
Zabeo è molto chiaro, per lui la cifra risulterebbe 4,5 volte superiore alla precedente e dunque mostrerebbe l’evidenza del fatto che “raggiungere questo obiettivo sarà decisamente quasi impossibile”.