Così come preannunciato nel servizio che la nostra emittente ha trasmesso lo scorso 5 Giugno, a partire dal 1 Luglio il reparto di oculistica dell’ospedale Vietri di Larino, che ha sempre rappresentato un vanto per la sanità pubblica del Molise, cesserà definitivamente di esistere.
Questa è la volontà dell’Asrem che sulla base del piano di riorganizzazione dell’offerta ospedaliera pubblico-privata approvato nel 2017 con legge dello Stato per volontà dell’ex presidente della giunta Paolo Frattura, ha decreto il trasferimento integrale del reparto dal Vietri di Larino all’ospedale San Timoteo di Termoli.
Il direttore sanitario Filippo Vitale lo scorso 28 Giugno ha firmato l’atto con il quale viene disposto il trasferimento temporaneo di personale finora in servizio nell’unità operativa del nosocomio frentano a quello di Termoli. E’ probabile che il termine “temporaneo” si solo un escamotage che dai piani alti di via Ugo Petrella si intende utilizzare per frenare la comprensibile e giustificata rabbia dei cittadini dinanzi all’ennesimo atto perpetrato contro l’ospedale di Larino o ciò che resta di esso dopo i tagli orizzontali che negli ultimi venti anni l’hanno colpito, a discapito della città e dell’intero territorio che un tempo faceva parte del distretto sanitario frentano che comprendeva una trentina di comuni.
E così in un colpo solo è stato ordinato il trasferimento in blocco al San Timoteo di Termoli di cinque operatori in servizio nell’unità di degenza; cinque in servizio nell’ambulatorio e tre ferriste e infermiere di sala. In totale 13 unità lavorative strappate al Vietri con conseguente disagio creato allo stesso personale e le ricadute che tale decisione comporterà sugli utenti ma anche sull’economia della città.
L’atto, reso pubblico anche sui social, ha già provocato l’ira di molti che si chiedono il perché di una simile decisione, peraltro più volte nascosta dagli stessi vertici Asrem che solo qualche mese fa, dinanzi alle prime indiscrezioni sulla imminente chiusura del reparto di oculistica del Vietri, avevano fornito rassicurazione e promesso che l’obiettivo era invece quello di potenziare il reparto.
Oltre al danno la beffa per i cittadini che sono costretti a subire le conseguenze del progressivo e inesorabile smantellamento della sanità pubblica e del venir meno del diritto alla salute.
Davide Vitiello