L’Italia seppur in ritardo rispetto agli altri paesi europei si avvia pian piano verso una mobilità sempre più sostenibile. tuttavia, non tutte le città hanno ancora appreso a pieno questo concetto e tra queste, c’è anche Campobasso.
A riportarlo lo studio città Mez 2020, a cura di Legambiente, che ha fotografato la situazione della mobilità urbana prima dell’epidemia da Covid-19, rivelando che, sebbene si riscontrino margini di miglioramento, la penisola presenta ancora una notevole presenza di veicoli privati fossili, al primo posto in Europa.
Eppure, in alcune grandi città come Milano, Napoli, Venezia, Bologna e Firenze, più di un terzo degli spostamenti si compie a piedi, in bici, in tram o bus elettrico, in treno, in metropolitana o con mezzi elettrici, dal monopattino all’auto, privati o in condivisione.
I dati dimostrano che gli spostamenti delle persone stanno cambiando, con una sempre maggiore propensione a scegliere la modalità ad “emissioni zero”.
Il capoluogo di regione però oscilla. Le auto, infatti, sono ancora il mezzo di trasporto più utilizzato, mentre risultano negative le percentuali dei movimenti a piedi, creando un dato affiancato dalla scarsità di zone pedonali; peccano anche quelli in bicicletta e questo però anche a causa della mancanza di percorsi ciclabili. Carente anche l’utilizzo del trasporto pubblico locale, altro dato negativo è poi l’assenza di un sistema cittadino di mobilità condivisa, a fronte di un elevato numero di veicoli immatricolati in città (72 per ogni 100 abitanti).
Bene si presenta, invece, la qualità dell’aria dove viene dato un voto pari a 8 su 10. Sulla base di questi risultati, Legambiente si rivolge all’amministrazione di palazzo San Giorgio chiedendo che venga effettuato, alla luce dei risultati esposti, un piano green per incentivare i cittadini ad un uso più ragionevole dell’automobile, permettendo magari anche l’utilizzo di mezzi alternativi.