Molise tagliato fuori dai 500 milioni di risorse economiche a fondo perduto messi in campo dal governo centrale per sostenere i comparti del commercio e del turismo. A beneficiare dei contributi saranno per la maggior parte le città d’arte del Settentrione, 20, su un totale di 29 dell’intera Penisola.
Il metodo di assegnazione delle risorse assunto dalla Capitale è stato criticato in ambito locale dalla consigliera regionale di maggioranza Filomena Calenda. I benefici andranno solo a quelle città a vocazione turistica dove le presenze di visitatori lo scorso anno sono state tre volte superiori al numero dei residenti. Requisiti che Molise, Umbria e altre piccole realtà non possono avere.
In questo modo, però, non si fa altro che creare una disparità di trattamento. Commercianti e operatori turistici che già prima della diffusione del virus dovevano fare i conti con i piccoli numeri, come avviene nelle province di Campobasso e Isernia, oggi lanciano un grido d’allarme. Ma la stoccata della Calenda è rivolta anche al governo regionale per riaprire al più presto il Presidio Turistico della Provincia di Isernia, il Museo del Costume e l’Osservatorio di San Pietro Avellana.