Se consideriamo i dati del 2022 e le proiezioni per il 2023 possiamo sicuramente affermare che le banche in Italia sono decisamente più ricche, mentre le famiglie diventano sempre più povere.
Ad affermare il concetto il Centro Studi della CGIA di Mestre nel suo consueto appuntamento comunicativo settimanale.
I dati parlano chiaro: nel corso dello scorso anno gli Istituti di Credito hanno totalizzato, al netto delle imposte, un utile pari a circa 22 miliardi di euro, ben 8 miliardi in più rispetto al 2021, in percentuale un più 58%.
Il confronto con le famiglie è mortificante, infatti i risparmi delle famiglie hanno subito una riduzione di 25 miliardi di euro. Troppi per essere veamente tranquilli e fiduciosi del futuro.
È questo soltanto uno dei tanti effetti economici che hanno colpito il nostro Paese.
Colpa essenzialmente dell’aumento dei tassi di interesse, aumento che si è verificato in questo ultimo anno e che è stato deciso dalla politica monetaria europea, quella che si decide a Francoforte e che ha avuto come obiettivo quello di raffreddare il cosiddetto caro prezzi.
Le famiglie che hanno sofferto di più per la situazione risiedono nel Nord Italia, Lombardia, Liguria, Piemonte ed Emilia Romagna, mentre quelle che hanno avuto meno problemi sono nei territori del Sud, ma come è risaputo in queste terre i problemi sono davvero giganteschi e patire di meno per l’inflazione è solo e soltanto uno dei fattori drammatici che assillano e pesano sui meridionali.