Verso la metà del 2019, l’onorevole Flavia Piccoli Nardelli, prima firmataria di una lunga serie di parlamentari, aveva presentato una Proposta di Legge, recante le “Disposizioni per la promozione e il sostegno della lettura”, perché ci si potesse occupare di libri , librerie , case editrici , imprese medie e piccole, trovando il modo di un aiuto concreto, soprattutto per evitare le numerose e negative chiusure dei punti vendita di libri e materiale culturale in Italia, un problema che grava su tutti i territori e che è cresciuto notevolmente in questi ultimi anni.
In Molise dal 2012 sono state una dozzina le librerie che hanno chiuso, mentre alcune sono diventate punti strategici delle grandi catene di vendita, trasformandosi da librerie indipendenti a librerie di marchi prestigiosi.
Queste scelte, a livello nazionale ma non europeo, attuate soprattutto per il profitto economico, non hanno prodotto i grandi ricavi sperati, mentre hanno favorito di certo la scomparsa di librerie, anche storiche e di grande valore culturale.
Le colpe sono molteplici, soprattutto di carattere strategico e di scelte nazionali, come le politiche degli sconti, uniche in Europa, che gravano per lo più sui librai.
Se poi ci mettiamo il potere sproporzionato delle imprese, per lo più multinazionali e internazionali, che operano in rete, la realtà diventa drammatica.
A questo punto, riprendendo il discorso della Proposta di Legge, il Presidente della Confcommercio, Paolo Spina, ha inviato una lettera ai senatori molisani, Luigi Di Marzio e Fabrizio Ortis, invitandoli a che si possano impegnare per accelerare l’iter legislativo, per un atto che è diventato, ultimamente, di vitale importanza per la sopravvivenza stessa di tante persone, che lavorano nel campo culturale della produzione e vendita dei libri.
La Proposta di Legge, la numero 1421, attualmente è infatti ferma al Senato, dove dal 5 novembre 2019 è all’esame della 7ª Commissione permanente, quella che si occupa dell’Istruzione pubblica e dei beni culturali.