Tuffa aggravata ai danni di un anziano: questa l’accusa mossa dagli Inquirenti ad un 50enne campano che a Venafro aveva abilmente raggirato un 76enne del posto. Alla guida di un SUV l’uomo ha avvicinato l’anziana persona che camminava nel centro cittadino di Venafro e, senza scendere dall’auto, affermava di essere un amico del figlio.
Durante il colloquio sosteneva che proprio il figlio gli aveva ordinato delle cuffie versando un acconto di 150 euro, denaro che avrebbe perso se non avesse pagato la restante somma di 200 euro. Il 76enne credendo alle sue parole gli consegnava tutto il denaro a disposizione in quel momento, 45 euro. Per saldare il resto, il truffatore lo convinceva ad inserire la sua carta di credito in un POS portatile che aveva in auto. Gli faceva effettuare la procedura 2 volte, simulando che la prima transazione non era andata a buon fine. Solo quando è rientrato a casa il pensionato, contattato il figlio, ha verificato l’ingegnoso raggiro.
Infatti, dal controllo dei movimenti della sua carta, verificava la presenza di due pagamenti a debito, per un totale di 450 euro. Scattata la denuncia, gli agenti della Polizia riuscivano ad individuare il malvivente campano. Infatti, nonostante il POS portatile fosse abbinato ad un iban estero, sono emersi elementi che hanno consentito di identificare l’abile truffatore.