Continuano i disagi per gli operai pendolari della Sevel, società automobilistica italo-francese che ha una sua linea di produzione in Val di Sangro e che da molti anni ormai offre lavoro a tanti operai molisani che ogni giorno affrontano ore di viaggio per raggiungere il loro posto di lavoro.
I collegamenti tra la Regione molise e la fabbrica non sono mai stati ottimali ed i lavoratori sono sempre dovuti scendere a compromessi, ma la situazione nell’ultimo periodo sembra essere precipitata al punto da diventare insostenibile.
Goccia che ha fatto traboccare il vaso e scatenare le ire di sindacati ed operai è stato l’episodio avvenuto alcune sere fa al Terminal in via martiri della Resistenza a Termoli:
Come ogni sera gli operai aspettavano l’autobus che li portasse in fabbrica per il turno di notte ma si sono resi subito conto che questa volta non sarebbe stata impresa facile.
L’autobus messo a disposizione dall’azienda incaricata a collegare il comune adriatico con la fabbrica non aveva infatti i posti sufficienti ad ospitare tutti i lavoratori.
Dopo diversi minuti di ritardo, provocati dai comprensibili attimi di tensione e dopo l’inutile tentativo di ottenere un secondo mezzo di trasporto, l’autobus è partito lasciando diverse persone a piedi mentre altre sono state fatte scendere: una selezione avvenuta sulla base degli abbonamenti.
Una situazione paradossale che ha ovviamente scatenato i risentimenti dei lavoratori costretti già ad enormi sacrifici per adempiere al loro lavoro è che questa volta si sono visti negare, per problemi logistici, l’esercizio dei propri diritti fondamentali.