Il Consiglio regionale, nella seduta odierna, ha approvato all’unanimità una mozione e un emendamento a firma congiunta dei consiglieri Filomena Calenda e Massimiliano Scarabeo per reperire contributi in favore delle famiglie molisane che acquistano seggiolini con dispositivo antiabbandono.
Estremamente soddisfatto il consigliere regionale Filomena Calenda: «Un ringraziamento, innanzitutto, al collega Scarabeo, anch’egli molto sensibile alla problematica – ha spiegato il presidente di IV Commissione –. A seguito anche di un confronto con la struttura regionale, ho inteso impegnare il Consiglio a farsi carico della problematica con la speranza che i fondi necessari trovino copertura nel bilancio previsionale 2020-2021. Il nostro intervento si inserisce in quello che è il contesto nazionale, che ha introdotto l’obbligo a bordo dei veicoli di un dispositivo di allarme, la cui funzione è quella di prevenire l’abbandono dei bambini di età inferiore ai quattro anni. Un provvedimento pensato per arginare un triste fenomeno che ultimamente ha portato al decesso di neonati, lasciati per ore all’interno degli autoveicoli in cui, nei mesi estivi, si raggiungono temperature superiori ai 50 gradi. Sulla scia di quanto fatto a livello nazionale – ha continuato Calennda – credo sia opportuno dare un contributo anche a livello regionale per incentivare innanzitutto le nascite e, al contempo, garantire la sicurezza dei neonati che viaggiano in auto con i propri familiari. Dalle cronache nazionali apprendiamo che tali episodi quasi sempre vedono protagonisti genitori amorevoli e affettuosi che, a causa di una dimenticanza, si ritrovano ad affrontare simili tragedie. Fortunatamente il Molise non ha fatto registrare nessun evento drammatico di questo tipo, questo, però, non ci permette di abbassare la guardia: la prevenzione in questi casi è di fondamentale importanza. Una misura che, innanzitutto è rivolta alle famiglie che vivono in uno stato di indigenza e, inoltre, si parla spesso di lotta allo spopolamento e di slogan per attrarre o far rimanere le giovani coppie in Molise e, anche se si tratta di un piccolo contributo è pur vero che da qualche parte si deve iniziare».