A poche ore dall’incontro tenutosi al Gemelli Molise nel quale, il presidente e amministratore delegato, Stefano Petracca, ha risposto alle dichiarazioni di alcuni candidati alle imminenti elezioni regionali, arriva la replica di questi ultimi: gli avvocati Massimo Romano e Vincenzo Iacovino e il dottor Lucio Pastore.
“La questione sollevata nel corso dei più recenti dibattiti e confronti elettorali – hanno scritto – riguarda, in particolare, la natura estera ed anonima dei soci che costituiscono la compagine societaria della struttura accreditata e convenzionata con la Regione Molise ed il Servizio sanitario regionale. È opinione ferma che la richiesta di assoluta trasparenza circa la composizione della società che gestisce il servizio pubblico sanitario, titolare di un contratto con la Regione di alcune decine di milioni di Euro di risorse del SSR e di decine di posti letto, sia doverosa, così come imposto dalla legge, nell’osservanza della vigente normativa antimafia e antiriciclaggio, e ciò anche al fine di rassicurare centinaia di dipendenti e lavoratori coinvolti sul proprio futuro. Il tutto – hanno continuato Romano, Iacovino e Pastore – al fine di evitare anche soltanto il rischio, già verificatosi in passato, a suo tempo denunciato da Costruire Democrazia e, purtroppo, inascoltato, che operazioni societarie, di natura prevalentemente finanziaria, vengano condotte e gestite, come accaduto col caso Zuccherificio del Molise, in modo inappropriato, portando al collasso veri e propri gioielli del tessuto produttivo regionale ovvero mettendo sul lastrico centinaia famiglie, dipendenti e lavoratori. Pertanto, sarebbe sufficiente, che gli amministratori e responsabili della Gemelli spa si limitassero a chiarire, definitivamente ed ufficialmente, come chiesto a gran voce da tempo, le generalità dei soci delle suddette partecipazioni societarie, cancellando ogni seppur minima zona d’ombra, restituendo in tal modo alla gestione del predetto servizio pubblico e alla stessa pubblica amministrazione la necessaria ed imprescindibile trasparenza sulla compagine societaria e su tutti i soci, direttamente o anche solo indirettamente, coinvolti nella suddetta rilevante operazione non soltanto finanziaria, ma gestionale. Chiarimento, tanto più necessario – hanno concluso – in vista della prospettata integrazione pubblico-privato”.
Intanto, il presidente Petracca, ieri, ha chiarito che lui e sua moglie, Stefania Di Salvo, sono “soci controllanti di larga maggioranza di Responsible Capital Ag, società di diritto svizzero che controlla la struttura ospedaliera di Campobasso e centri di riabilitazione. Tutte le società in Svizzera sono anonime e la legge sulla provacy tutela i nominativi degli azionisti. Ciò non vuol dire che non vi sia trasparenza verso le istituzioni o rispetto di tutte le leggi. Anche in Italia. Certamente nessun collegamento a terrorismo islamico o affiliazioni alla mafia come è stato mosso, ma solo la volontà di continuare a scommettere sul Molise offrendo un servizio sanitario alla pari di altre regioni d’Italia”.