Avevano già presentato una sorta di pubblica denuncia, i medici e pediatri di famiglia, aderenti alla Federazione Italiana Sindacale dei Medici Uniti, sulla mancanza totale di tutele ed indennizzi per il covid.
Una denuncia che è stata proposta come un vero e proprio appello, il 15 aprile scorso, al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, e al Ministro della Salute, Roberto Speranza, estendendo il documento anche alle Istituzioni sia degli Ordini professionali che a quelle dei vari Enti previdenziali dei medici, chiedendo “il riconoscimento dell’infortunio sul lavoro per il coronavirus per tutti i medici convenzionati del territorio e cioè quelli di medicina generale, gli specialisti degli ambulatori ed i pediatri.
Una questione ribadita anche dai dirigenti della FISMU del Molise, che con Ernesto La Vecchia sottolinea come una tal denuncia sia stata sicuramente neanche presa in considerazione.
“Non si è fatto nulla” – scrive il segretario regionale – e ora si andrà ad una lunga stagione di ricorsi ai tribunali, affinché sia fatta giustizia”.
Eppure Sottolineano dal Sindacato “era stato spiegato, a seguito di una circolare dell’Inail del 3 aprile, che in assenza di un intervento legislativo si sarebbe andato incontro a questa drammatica e grave situazione. Le Compagnie assicurative non pagano, l’Inail non può pagare, esistono medici di serie A e di serie B, alcuni sono eroi con tutele per infortunio e altri al contrario soltanto vittime senza diritti e senza indennizzi”.