Il documento, redatto dal Segretario regionale della Federazione Italiana Sindacale dei Medici Uniti per il Contratto Unico, Ernesto La Vecchia, si presenta subito assai critico, quando recita “Vaccini, Basta imposizioni: i medici non sono burocrati, devono curare i loro pazienti, non stampare green Card”.
Ed è, molto probabilmente, un moto critico condivisibile da molti, perché, a nome della sigla sindacale, sente di dover rivolgere un vero e proprio appello al Ministro della Salute, Roberto Speranza, ma anche al Presidente della Regione Donato Toma e alla SISAC, che di fatto è la sigla che indica la Struttura Interregionale Sanitari Convenzionati.
Il dottor La Vecchia è davvero categorico, quando afferma che “Tutto finisce sulle spalle dei medici di famiglia, non più medici ma burocrati”
“Basta con le imposizioni dall’alto” – continua – “il ministro Speranza e il Governo hanno preso la pessima abitudine di imporre nuovi compiti impropri ai medici di medicina generale e lo fanno tramite decreto. Ora è il turno della cosiddetta ‘Green card’, solo una settimana avevamo dato la disponibilità affinché fossimo centrali nel governo e nelle decisioni della campagna vaccinale ma con una condizione di buonsenso e di efficienza: avere a disposizione personale amministrativo e infermieristico e strutture adeguate. Avevamo chiesto di sederci attorno a un tavolo con le Regioni e con l’Ente che si occupa della trattative nazionali, cioè la Sisac e fare un nuovo accordo che regoli queste questioni, ma anche la messa a regime della condivisione nazionale dei dati dei pazienti con il Fascicolo Sanitario elettronico (ora è uno spezzatino senza capo né coda, tra regioni) e la definizione e rilascio, appunto, della nuova Green Card”.
Invece c’è stato il silenzio, rotto dall’arrivo di questo decreto.