Mentre nel mondo ci si interroga sul futuro dell’ambiente e mentre si moltiplicano un po’ ovunque i disastri ambientali, compreso nel nostro Paese dove sono davvero tanti i territori che negli ultimi anni hanno sofferto momenti di vero terrore, giungono dati che preoccupano non poco gli studiosi ed i cittadini più avvertiti del problema.
L’ambiente, nonostante chiacchiere e speranze, sembra sempre interessare meno le persone, che, non solo appaiono disimpegnate da ogni approfondimento, ma neanche scelgono di essere utili, nei vari comportamenti, alle cause relative alle tutele ambientali.
Un esempio per quello che possiamo tranquillamente ma paurosamente definire “il crollo dell’ambientalismo”, soltanto il 14% dei cittadini si orienta verso l’ecosostenibilità.
Nell’acquistare un qualche oggetto, specialmente on line, non si cerca la sua eventuale natura sostenibile ed ecologica, una diminuzione fortissima, perché tarata su un meno 23% rispetto soltanto al 2020.
Il dato, già drammatico, non si ferma qui, solo il 29 % è interessato ai fattori ambientali, ben il 17% in meno rispetto al 2020.
Intanto le varie piattaforme green sottolineano come soltanto il 43% dei consumatori preferisce i vari marchi ecosostenibili, in pratica l’11% in meno sempre del 2020, e soltanto il 44% ritiene che sia importante aiutare l’ambiente, attraverso adeguati interventi ed investimenti, mentre il 45% dichiara di provvedere al riciclo, dati quest’ultimi in netta diminuzione rispetto a tre anni fa, rispettivamente meno 10 e meno 9 %.
L’unico numero che sembra positivo è quello che il 50% delle persone è disponibile a pagare qualcosa in più per un prodotto ecosostenibile.
Succede anche in Italia e questo dovrebbe preoccupare e non poco coloro che amministrano i vari territori e chi governa il Paese, che a parole sono impegnati quotidianamente su questo fronte, ma che nei numeri sembrano assai lontani dai problemi, anzi lontanissimi.