“Qualche settimana fa abbiamo assistito all’ennesimo caso di cybercrime: decine di server/siti italiani e migliaia nel mondo sono stati messi fuori servizio a causa di un attacco “hacker” globale tramite ransomware. A segnalarlo è stata l’Agenzia per la Cybersecurity Nazionale, rilanciando un avviso dello CSIRT italiano (Computer Security Incident Response Team).
Sebbene le recenti notizie confermino che l’attacco, per fortuna, è rimasto limitato ad alcune decine di server – si legge in una nota stampa dell’Unimol – non c’è da stare tranquilli. Ancora una volta, infatti, l’attacco è stato causato da un livello di sicurezza delle aziende ancora troppo basso, sebbene esistano buone pratiche consolidate e soluzioni per ridurre le vulnerabilità gravi dei sistemi informatici. I ransomware sono un problema che dovrebbe essere ormai noto a tutti, eppure la superficialità con cui si gestiscono i sistemi informatici consente agli hacker di continuare a sfruttare tali strumenti per mettere in atto azioni illecite.
E la mancanza di figure professionali specializzate nell’analisi e nel miglioramento del livello di sicurezza di un sistema software rende ancor più rilevante e urgente il problema.
Gli esperti di sicurezza, infatti, sono tra le figure professionali più richieste dal mercato e la loro mancanza, come confermato dai numeri, si sente: nell’ultimo rapporto del Clusit, gli attacchi da gennaio a giugno 2022 hanno fatto registrare una crescita del 53% rispetto al 2018. In 4 anni e mezzo la media mensile di attacchi gravi a livello globale è passata da 124 a 190.
Per rispondere a tale esigenza prioritaria del mercato del lavoro, oltre che per arginare e contenere i tanti rischi globali a cui sono esposti i processi di digitalizzazione, UniMol ha da qualche anno istituito un corso di Laurea Magistrale specializzato sulla cybersecurity, che mira a formare specialisti della sicurezza informatica in grado di analizzare il livello di sicurezza di un sistema informatico e proporre azioni per mitigare eventuali sue vulnerabilità.
Un percorso di studio consolidato e internazionale, tra i primi ad essere attivato in Italia, che vanta un accordo “Double-degree” con l’Università della Svizzera Italiana (tra le migliori università al mondo nell’ambito dell’ingegneria del software) che consente ai migliori studenti di frequentare il secondo anno del percorso di studi a Lugano, in Svizzera, e di acquisire, al termine del percorso formativo, il doppio titolo di laurea, uno rilasciato dall’Università del Molise e l’altro dall’Università della Svizzera Italiana.
La qualità del percorso formativo è ulteriormente dimostrata dell’elevato livello di occupazione dei laureati e dalla capacità di questi ultimi di entrare a far parte di aziende leader nel settore della cybersecurity. Diversi, infatti, sono i laureati del nostro Ateneo che fanno parte del SOC (Security Operation Centre) di Leonardo, centro di eccellenza in materia di sicurezza informatica e riconosciuto a livello internazionale, che protegge 7.000 reti e 100.000 utenti cyber in 130 Paesi del mondo”.