La CISL Abruzzo Molise da tempo propone una serie di interventi che si rendono sempre più necessari per rilanciare l’economia molisana.
I suoi dirigenti partono dalla considerazione che il quadro generale non è dei migliori, anzi occupa da molto tempo i peggiori posti nelle speciali classifiche riguardanti le condizioni dello sviluppo economico, sociale e culturale.
Un quadro generale che chiede l’immediatezza di confronti precisi e proficui tra le parti che rappresentano le maggiori responsabilità per la crescita e lo sviluppo.
Una situazione che vede un tessuto industriale, per lo più fatto da piccole e medie realtà produttive, raggruppate in modesti nuclei industriali, come Termoli, Campobasso, Bojano e Venafro.
Un turismo da troppo tempo in via di sviluppo, con l’ambiente naturale e per lo più l’assenza di inquinamento che rappresentano forti motivi di attrazione, ma dove la ricettività e le strutture di accoglienza non sono ancora adeguate.
Una situazione complessiva che si va ad aggiungere ad un sistema di mobilità lontano da una vera efficienza ed efficacia per i collegamenti, ma anche una tutela della salute assai in difficoltà, che non garantisce ai cittadini, residenti e visitatori, la più giusta attenzione.
Un Molise – scrivono i sindacalisti – che ancora non recupera il crollo del PIL nel 2020, l’anno dello scoppio della pandemia e che mostra un altissimo tasso di disoccupazione, che motiva la fuga altrove dei già pochi giovani nati in Molise.
Ma sono davvero tante le ragioni che necessitano di un cambio di passo nelle azioni da compiere, a partire dal livello di povertà che incide sempre più sulle vite di tanti molisani.
Per tutto questo e per tante altre ragioni bisogna ci si ponga con immensa responsabilità davanti a tutti i problemi e cercare, tutti insieme, di trovare e porre le soluzioni.
Dunque un grande Patto Sociale, che restituisca dignità ad una terra che la merita tutta e che non può esserre lasciata all’abbandono e al disinteresse.