Dalla Sinistra molisana nasce il Comitato per il No al Referendum

La sinistra molisana da vita al comitato regionale per il NO al referendum del 20 e 21 settembre sulla riduzione del numero dei parlamentari. La legge che porta da 630 a 400 il numero dei deputati e da 315 a 200 i senatori, è stata voluta dal Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, e dopo anche dal PD, LeU e Italia dei Valori.
I partiti schierati per il SI battono sul tasto del taglio dei costi della politica attraverso una riduzione delle poltrone. Il suo effetto pratico è quello di dirottare l’esasperazione di milioni di salariati contro il bersaglio indistinto dei politici. Dietro la soppressione di oltre un terzo dei parlamentari, presentato come risparmi per i contribuenti, si nasconde il disegno di tagliare la democrazia per spianare la strada al presidenzialismo.
Il taglio dei “costi della politica” è solo un pretesto demagogico per ingannare gli italiani – il parere della Sinistra. Il risparmio per i conti pubblici è stato calcolato in appena 50 milioni di euro, pari allo 0,007% del bilancio statale. Per incidere sui costi occorre invece ridurre gli stipendi dei parlamentari. Se il Referendum dovesse passare si alzeranno le soglie di sbarramento per i piccoli partiti, verranno penalizzate le regioni meno popolose.

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