Dall’euforia per l’avvio della Gigafactory a Termoli alle incertezze per il futuro del lavoro

Torniamo ancora sulla Stellantis e sul Progetto , attualmente sospeso, della Gigafactory.

Ci torniamo perché siamo sempre stati perplessi nel complesso del percorso che ha portato dall’euforia per un Progetto di forte rilancio dello Stabilimento di Termoli ad un momento di sgomento, espresso dai lavoratori subito dopo l’avviso di rinvio, a data da destinarsi, delle lavorazioni delle nuove batterie elettriche, una azione che è sembrata non preoccupare più di tanto i rappresentanti politici istituzionali della maggioranza in Regione, ma anche i parlamentari, che hanno sempre parlato di rinvio temporaneo dell’inizio del progetto.

Una situazione che invece, andando avanti senza più notizie certe, ha procurato e sta procurando non poca ansia nei duemila lavoratori dello Stabilimento di Termoli, che sono partecipi del loro futuro incerto.

Lo stesso avvio della Cassa Integrazione per circa 400 operai e gli oltre 20 impiegati ha fatto pensar male e naturalmente preoccupare, soprattutto perché si percepisce la pesantezza di un dramma, quello che dai trionfalismi di una trasformazione totale della città adriatica, ha portato, oggi, a delle speranze interrotte e al gusto amaro di qualcosa che poteva essere da subito ed invece ancora non è.

Eppure tanti, compreso il Presidente della Giunta regionale, Francesco Roberti, e gli Assessori si sono lasciati andare a tutta una serie di considerazioni positive, mostrando pochissima preoccupazione e parlando solo di un ritardo sul percorso, cosa che invece oggi sembra essere indifendibile, per il semplice fatto che niente riesce più a parlare di positività e cambiamenti in meglio del territorio della costa molisana.

In effetti si brancola nel buio, nessuno dall’Azienda si sta esprimendo, tutto appare rimandato a sine die, tutto sembra scomparso dietro il bla bla delle parole inutili e dei fatti invisibili.

Intanto si vanno facendo pressanti le critiche di molti personaggi politici che gravitano dalle parti del Governo nazionale e che, mostrano un segno di tensione, fino a qualche giorno fa sicuramente inesistente.