L’antincendio boschivo è iniziato a livello nazionale dalla metà del mese di giugno, ma in Molise i ritardi sono all’ordine del giorno e gli ultimi roghi, soprattutto sul litorale adriatico con l’innalzamento dei valori climatici, impongono alle istituzioni di snellire le pratiche burocratiche e avviare le attività che supportano il lavoro della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco.
L’attività di contrasto agli incendi e la tutela del patrimonio naturale rientrano tra le competenze della Amministrazione Regionale. Non c’è più tempo da perdere il diktat degli operai forestali nell’inizio del Piano di intervento delle attività di prevenzione e spegnimento dei fuochi, piano finalizzato a salvaguardare campagne e boschi spesso minacciati dalla mano di piromani e degli stessi agricoltori.
Da decine di anni i lavoratori forestali hanno acquisito competenze in materia, riconosciute in ambito locale al fianco delle forze dell’ordine nel continuare ad esercitare il proprio ruolo di sentinelle dell’ambiente. I sindacati unitari sollecitano ancora una volta la classe politica regionale a prendere di petto la questione, dare il là alle attività e offrire la possibilità occupazionale a decine di padri di famiglia.