Dichiarazioni infamanti di candidati alle regionali, Gemelli Molise non ci sta ed annuncia imminenti denunce

Investire nel sud dell’Italia e nella sanità: una idea quasi familiare nata durante il periodo della pandemia e che poi è divenuta realtà nonostante per tanti fosse una pensata folle.

Perché si sa, in Italia c’è instabilità politica, incertezza lavorativa.

Ma la volontà ha scavalcato ogni dubbio e l’investimento è stato fatto: il Gemelli Molise è stato acquisito non senza difficoltà, con l’idea di fare del bene al territorio, di garantire servizi sanitari efficienti ed innovativi.

Così, Stefano Petracca, attuale presidente e AD di Gemelli Molise, ha esordito stamane in una conferenza plenaria nella struttura di Campobasso.

Al cospetto di centinaia di dipendenti e della stampa ha ripercorso la storia di Responsible Capital AG, la società di diritto svizzero che controlla Gemelli Molise SPA e centri di riabilitazione. Soci controllanti di larga maggioranza i coniugi Stefano Petracca e sua moglie Stefania Di Salvo, figli di emigrati, che proprio dalla Svizzera sono tornati nel Paese ed oggi in Molise sono residenti.

Quanto agli altri azionisti, la legge sulla privacy di oltre alpi, tutela i nominativi. Ciò non vuol dire che non vi sia trasparenza verso le istituzioni o rispetto di tutte le leggi, anche in Italia.

Responsible Capital AG, infatti, è stata sottoposta al procedimento di valutazione sui poteri straordinari del Governo italiano.

Nulla di oscuro, dunque, come insinuato da alcuni candidati alle elezioni regionali che in Molise si terranno tra pochi giorni.

Nel mirino affermazioni forti che affiancano, come rimarcato anche in una lettera scritta da Stefania Di Salvo – “la holding a norme sull’antiriciclaggio e anticorruzione, a terrorismo islamico e a mafiosi di spicco”.

Nessuna reazione in passato, ma ora la decisione di sensibilizzare l’elettorato su tali comportamenti che vedono anche pubblicazione di post ed articoli infamanti. Sotto accusa i candidati della lista Costruire Democrazia, gli avvocati Massimo Romano e Vincenzo Iacovino, ed il primario del Pronto Soccorso di Isernia, il dottor Lucio Pastore.

Sempre nella sua missiva, Stefania Di Salvo ha sottolineato – “la necessità di migliorare urgentemente la sanità pubblica ma condanna le false affermazioni. Non è vero che le rimesse del fondo sanitario che costituisce l’80% del bilancio regionale è devoluto per oltre il 50% ai privati e che questi ultimi prenderebbero oltre 300 milioni di euro dei 600 del bugdet sanitario regionale. Solo 50 milioni di euro sono dedicati a strutture private accreditate e i 50 milioni che vengono accantonati per i pazienti fuori regione sono una partita di giro che genera ogni anno un utile multimilionario alla regione Molise. Bisogna smettere di contrapporre la sanità privata alla pubblica parlando di squilibrio. La sanità del Molise andrebbe piuttosto integrata per uno sviluppo reale di tutto il sistema”.

Intanto, il presidente Petracca ha annunciato imminenti denunce verso chi ha infangato la holding.